di Roberta Maraini e Enrico Seimandi

con Roberta Maraini

musiche e suoni di Enrico Seimandi

una produzione Gatto Vaccino Teatro

Questo spettacolo è espressione di un percorso biennale che è andato affinandosi e affilandosi attraverso la partecipazione al progetto istituito da Unoteatro: DNA Drammaturgie Non Allineate per l’infanzia e l’adolescenza.

Vincitore del Premio del Pubblico e Menzione speciale della Giuria al Crash Test Festival 2016

Vincitore del Premio Infogiovani 2017 del FIT Festival di Lugano del 2017

 

12 – 16 anni/adulti

Una giornata come tante. La scuola. Le amiche. Mamma e papà. E poi una festa, la solitudine, la musica fortissima che spacca le orecchie. Un pensiero che a volte corre sul limite, sottile sottile, a un passo da una caduta. Ma sul fondo qualcosa di completamente diverso. Un sorriso, un rossore, uno sguardo dritto negli occhi.

Niña racconta il periodo di passaggio dalla fanciullezza all’adolescenza. Questo passaggio, pur nei tratti di continuità con gli anni precedenti, esprime un valore simbolico di “rottura”.

In adolescenza cominciano a maturare le consapevolezze che mettono in crisi la ricchezza e la completezza del mondo costruito nel corso della fanciullezza. Ogni rappresentazione che ci si fa del mondo e della propria vita diventa incompleta, provvisoria, da mettere alla prova. Passare dalla fanciullezza all’adolescenza allora significa cimentarsi nel tentativo di collegare le prospettive parziali sul mondo, sulla vita e su sé stessi, in un sistema unitario e integrato di significati personali che metta nelle condizioni di definire e conquistare la propria identità di fronte agli altri e di rivendicare un proprio ruolo nella realtà sociale.

In adolescenza ci si pone in maniera molto marcata e determinante la domanda circa la propria identità. E nella mente dell’adolescente si affollano risposte parziali mai definitive che egli saggia, coltiva, abbandona, riprende, rimanda, integra, con uno sforzo e una concentrazione che assorbono la quasi totalità delle sue energie. Questo periodo di formazione ha bisogno di adulti coerenti e significativi disposti ad ascoltare, aiutare, consigliare, fornire strumenti di ricerca, di comprensione e di gestione positiva dei problemi. Ma anche se gli adulti sanno stare nella relazione educativa nella maniera corretta l’adolescente spesso pretende quasi sempre di reggere da solo, o al massimo con l’aiuto del gruppo dei pari, questa “fatica” interiore del crescere.

Niña è tutto questo, è adolescenza allo stato puro: è onnivora, distratta, instancabile, fragile, attenta, autonoma, suggestionabile. Appare eccitata e al contempo stranamente passiva. Appartiene fortemente al presente e simbolicamente è il futuro. Lei è un’ adolescente alla ricerca di un’identità, con il suo bisogno d’amore e la confusione nel nostro universo fluido, in divenire…

Le parole dei ragazzi

Alcune delle tante parole che i ragazzi ci hanno lasciato durante le repliche dello spettacolo

Video

Dicono dello spettacolo

“Nina, la protagonista dello spettacolo di” Gatto Vaccino”, interpretata con estrema e convincente sensibiltà da Roberta Maraini che lo scrive insieme a Enrico Seimandi, vive gli anni dell’adolescenza dove tutti le dicono cosa fare dai genitori agli insegnanti.
E’ un periodo dove tutto è in divenire, dove tutti gli adolescenti vivono tra eccitazione e passività sensazioni e sentimenti che si elidono continuamente e dove al centro di tutto vi è soprattutto il rumore
delle ossa che crescono, senza sapere nulla di certo sul proprio futuro desiderato in mille modi (“Non so cosa farò o sarò ma anche se sbaglio fa’ comunque, perché poi io cambio”,dice la nostra eroina nel
bellissimo finale ).
Il progetto che seguiamo da diverso tempo, lo abbiamo ritrovato ora ben strutturato e convincente
soprattutto nel presentare tutte le giuste domande, a volte senza risposte precise, quando il teatro trattail tema dell’adolescenza.
Molte sono le immagini, le musiche giustamente assordanti e le parole che sentiamo durante lo spettacolo, stimoli che vanno tutti nella direzione sincera di caratterizzare la difficile situazione dell’adolescenza.”

Mario Bianchi per Eolo

“Un grazie di cuore per le emozioni regalateci. “AMO”, mi sei piaciuta tanto”

Spettatore Crash Test Festival 2016.

“Adoro i racconti verosimili ma anche un po’ matti. Mi ha molto preso e mi ha affascinato..”

Greta, 15 anni.

“Niña parla di insicurezza, amore, di mille emozioni che provo ogni giorno.
Rinchiudersi in armature e dietro a maschere per paura di non piacere agli altri, per
esempio… Bello.”

Federico, 15 anni.

“E’ accurato, e “confusionale”, proprio come sono io. Trasmette bene le emozioni”

Chiara, 14 anni.

“Tu mi hai spiato, non vale…”

Rebecca, 16 anni, figlia dell’attrice

Nina è un’adolescente del mondo d’oggi, multimediale e sovraccarico di input, in crisi e pieno di contraddizioni. Nina è una scheggia vagante in un sistema oppressivo e soffocante, fatto di aspettative, genitori, amici, standard con cui misurarsi, desideri da far nascere ed esplorare, sotto il costante giudizio degli altri. […] Un tema che ha toccato e tocca tutti, nessuno escluso. Roberta Maraini interpreta un’adolescente colta nel pieno del suo subbuglio esteriore ed interiore, in quell’interregno fra l’infanzia finita e la maturità di là da venire. […] Chi non si ricorda questa sensazione? L’abito che indossa, nel racconto di una sua giornata tipo, è fatto di fogli di carta bianchi, una corazza frusciante e fragile che rappresenta in pieno il suo essere, fogli sui quali il mondo è ancora tutto da scrivere. Gli adulti risuonano, alieni e cantilenanti,  da voci metalliche e robotiche, a tratti inquietanti a tratti comiche , nella loro scomposta impotenza.  E poi ci sono le amiche, nella stessa identica situazione, e quindi altrettanto fragili e pericolose.  I primi piccoli battiti del cuore a complicare le cose. La scuola e le sue regole. Insomma quell’universo magmatico che gira vorticosamente e al quale non si riesce a dare un senso. […]  In sala madri, padri, figli e figlie, insieme, pronti a scambiarsi occhiate e risolini che la dicono lunga: ognuno di loro può identificarsi nella storia. Tutti hanno ragione, nessuno ha torto. E’ questo il bello dello spettacolo: non ci sono il buono e il cattivo, c’è il tutto, che sta insieme perché ha tanti lati, nessuno più importante dell’altro. Si ride, ci si riconosce, si riflette, ci si commuove. Si partecipa. […] Molto spesso le drammaturgie non studiate su temi e pubblici di ragazzi rimangono imbottigliate in meccanismi eccessivamente cervellotici e perdono di vista che il teatro è  quel luogo magico nel quale ci si guarda allo specchio.[…] Lo spettacolo della compagnia Gatto Vaccino Teatro non se lo dimentica, anzi, lo rimette al centro della rappresentazione e ci porta là dove  il tetro dovrebbe portarci:  a vedere noi stessi.”

Lisa Gino, VariEventuali, Ivrea.

“Come un foglio immacolato che si posa casualmente sul pianeta Terra. Un passaggio cruciale, un periodo caotico, l’inquietudine a braccetto con l’irrequietezza, una distesa di immaginazione consolatoria. Gli sbalzi d’umore, l’organismo che registra cambiamenti rivoluzionari, le intemperie sentimentali, i genitori che “non capiscono”. […] Una piccola fiaba, delicata, un gioiello narrativo .[…]”

Matteo Prati per Libertà, Piacenza.